NOVARA-VCO- 12-04-2020-- PIZZO PERNICE – MONTE TODANO – ALPE CURGEI
9 GENNAIO 2014
Dislivello: 900 m. Tempo totale: 5 h
Non par vero che per tre giovedì consecutivi il tempo sia stato bello. Non ci siamo quindi illusi che il sole ci sorrida anche oggi. Ed è così che, come da previsioni, piove e nevica, ma ci vuol altro per fermarci. Ci onorano con la loro presenza il Presidente, ormai il decano del gruppo, e la giovane dottoressa (una delle poche signore del gruppo, ancora molto lontana dalla pensione). Sorseggiamo un caffè a Miazzina, sperando che, nel frattempo, la pioggia conceda una pausa. Infatti, poco dopo, si trasforma in neve, ben più gradita. Sopra l’Alpe Pala il Memoriale degli Alpini ricorda gli eroi morti in maledette guerre. Qui parcheggiamo, a quota 1000 circa. Subito giacche a vento, copri-zaino ed ombrelli. S’imbocca il bel sentiero, per evitare la strada gelata, e si raggiunge rapidamente la Cappella Fina a quota 1102. Si prosegue per l’alpe Cavallotti (1216), dove il sentiero si fa più ripido fino alla splendida dorsale, panoramica in giornate migliori, che separa la Val Pogallo dalla conca del lago Maggiore. La si percorre in direzione nord-est, raggiungendo in pochi minuti la vetta del Pizzo Pernice, 1506, (1 h 45'). Il nostro meteorologo consigliava le ciaspole e, quindi, le abbiamo lasciate sulle auto. In effetti, la nevicata ci concederà due ore di tregua, fino al rifugio, mentre la neve “vecchia” porta abbastanza bene. Dal Pizzo Pernice si perdono circa 100 metri di quota e si arriva alla bocchetta di Curgei. Si prosegue, prima in piano, poi in dolce salita, fino al rifugio e alla cappella di Pian Cavallone (1564). Un sorso di tè caldo al riparo della cappella e l'ultimo strappo ci porta in vetta al Monte Todano (1667), sempre nella nebbia, ma, almeno, non sta nevicando (1 h). Non perdiamo tempo a goderci lo splendido panorama, oggi in sciopero, e, dopo le foto di rito, ritorniamo verso la bocchetta di Curgei. Qui si devia a destra e in dieci minuti, attraversando in leggera discesa un bel bosco di faggi ben innevato (esposto a nord), si raggiunge l’alpe Curgei e l’omonimo rifugio, detto anche Bivacco del Gufo, 1350 (45'). Questo comodo rifugio, di proprietà della Pro Loco di Miazzina, è un raro esempio di come dovrebbero essere anche tutti gli altri: sempre aperto, ben tenuto e fino ad ora anche rispettato da chi frequenta queste zone. Nella vicina Confederazione sono tutti così, mentre in Italia, per colpa di una piccola minoranza di incivili, spesso non è possibile che i rifugi incustoditi restino aperti. Noi, che siamo un gruppo di veri amanti della montagna, lo lasceremo perfettamente pulito ed in ordine, contribuendo anche, com’è ovvio, alle spese di gestione. Oltre alla montagna, amiamo anche il buon cibo e gustiamo moltissimo il risotto con funghi che il nostro grande cuoco, insieme a due prestigiosi aiutanti, ci ha preparato, rinunciando a parte dell’escursione. I funghi sono procurati da un fungiat professionista del gruppo, che li ha raccolti durante le gite autunnali. Mentre pranziamo riprende a nevicare ed apprezziamo ancor di più il caldo ed il cibo. Dopo due ore di totale ed allegro relax risaliamo pigramente alla bocchetta di Curgei, sotto una tranquilla nevicata (50 m di dislivello, ma a pancia piena!), e di qui scendiamo alle auto lungo il sentiero più diretto (1 h 30’). Un po’ di neve fresca ed il ghiaccio ci inducono alla giusta attenzione. Ripartiamo verso casa, mentre la neve si trasforma in pioggia.
Gianpaolo Fabbri