Capita che all'inizio dell'anno nuovo io, come il 99% delle persone
che vivono sul pianeta, mi proponga almeno un obiettivo da raggiungere nei successivi 365 giorni. Quest'anno preferisco suggerirne qualcuno a voi; si sa mai che possa funzionare. In realtà quella che vorrei provare a consigliare è un' attività piacevole e non certo disturbante e/o oggettivamente masochista come la dieta o l'avanzamento di carriera o, ancor peggio, la vincita al Super-enalotto o al gratta e vinci.
Una delle cose davvero buffe dell'essere umano, in effetti, è questa sua tendenza a crearsi le condizioni di star male per mesi per raggiungere (forse) un obiettivo che lo soddisferà per circa 15 secondi prima di porsene un'altro altrettanto doloroso da conseguire. Perciò direi che, tornando ad essere schiavi di una sana pigrizia e/o di un utilitaristico epicureismo, sia cosa buona e giusta concedersi durante l'anno dei momenti di vero e proprio privilegio facendo qualcosa di poco impegnativo quanto a sforzo, ma che in cambio regali pura soddisfazione e benessere psico-fisico: isolarvi dal mondo e guardare serie televisive (muniti di copertina e tazza di caffè) come se non ci fosse un domani.
Inizierei pertanto a suggerire la visione di un vero e proprio capolavoro come “Breaking Bad”; per i pochi che ancora non l'avessero vista (e ciò è un grave peccato) si tratta della migliore tra le serie televisive mai prodotte. Il suo protagonista, Walter White è un professore di chimica che, divorato da un tumore, decide si sfruttare la sua genialità nel campo della produzione degli stupefacenti e ciò con l'aiuto dell' ex-allievo (non molto ferrato neppure sulla materia scolastica) Jessie Pinkman. La cosa davvero stupefacente (mai aggettivo fu più azzeccato) è la naturale simpatia che si crea per quest'uomo nello spettatore, nonostante la sua discesa progressiva, geniale e costante verso gli inferi. La drammatica epopea di Walter White, così come magistralmente ideata da Vince Gillian, vi farà letteralmente bruciare; non potrete vivere senza divorare ogni singola puntata e non potrete sopravvivere dopo aver visto l'ultima. Insomma non vedere questa serie è un peccato mortale e guardarla è la dannazione eterna.
Altra serie televisiva che non dovrebbe mancare nella videoteca e nell'esperienza di una persona sensata è “Sons of anarchy”: un Amleto in chiave moderna (così lo hanno definito). La storia è quella di un club di motociclisti impegnati nel traffico di armi. Tra loro spicca la figura di Jax Teller (il meraviglioso e talentuoso Charlie Hunnam) e della sua tensione tra il cambiamento e la realtà in cui è nato e cresciuto. In realtà (a prescindere dalla oggettiva meraviglia di questo personaggio) la serie è zeppa di Protagonisti (la p maiuscola è d'obbligo) in senso positivo e negativo e, sul finale, crea, come succede per Breaking Bad, una sensazione di vero e proprio smarrimento e di lutto: come si può continuare a vivere felicemente sapendo che Sons of Anarchy è finita? La risposta a questa domanda non l'ho ancora trovata; se qualcuno di voi l'avesse, può e deve scrivermi in redazione per comunicarmela. Vi ringrazio in anticipo.
Per chi avesse già visto le due serie che ho suggerito (che oggettivamente non sono recentissime e, però, sono delle vere pietre miliari) e mi accusi di non consigliare nulla di nuovo propongo “Black Mirror”, altra serie da non perdere. Ideata e parzialmente scritta da Charlie Brooker, si tratta di una serie antologica fatta di episodi autoconclusivi con storie e personaggi sempre diversi. Filo conduttore di ogni singola storia è la rappresentazione (da brividi) degli incredibili effetti collaterali della tecnologia, di internet e dei social network su un piano quasi onirico con risvolti che potranno crearvi seri (ma fecondi di spunti di riflessione) disturbi psichici.
Se siete pigri e fondamentalmente masochisti e decidete di privarvi della visione di tutti gli episodi scegliendone solo alcuni, mi permetto di suggerirvene 6 da non perdere assolutamente: “White Christmas” , “Shut up and dance”, “Hated in the Nation”, “Playtest”, “White Bear” e “San Junipero”.
Sono uscita dalla visione di ogni singolo episodio di Black Mirror completamente frastornata, shockata e cambiata; sono sicura che farà questo effetto anche a voi. Credo fermamente che se seguirete anche solo uno dei miei suggerimenti non potrete fare altro che essermi grati per sempre.
Ritorno, dunque, sotto la mia copertina di pile fino almeno al 9 gennaio (sto guardando “Sense8” in attesa di scoprire se sia o meno una genialata o un prodotto mediocre) ed attendo i vostri più sentiti ringraziamenti per la svolta creata da questo articolo nella vostra vita. Nel frattempo vi auguro un
buon anno e, ovviamente, una felice visione.
4-1-2017 Tatiana Giovannetti