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necrologi

punto interrogativo

Dopo oltre due settimane

siamo ancora nella confusione più generale rispetto al risultato elettorale. Vi sono due pseudo vincitori nessuno dei quali ha conseguito la maggioranza nelle due camere, come dire che a metà corsa erano avanti due contendenti ma che entrambi non sono giunti al traguardo.

La situazione è ancora più complicata in una difficilissima situazione del passato, come il compromesso storico, ove Moro s’inventò le convergenze parallele prima che questa politica fosse affogata nel sangue dai brigatisti rossi, prima con gli eroi della scorta e poi con lo stesso presidente della DC.

Oggi non abbiamo parallele convergenti ma solo divergenti che occorrerà forzare se non spezzare per indurle a obiettivi comuni poiché siamo alla presenza di una situazione asimmetrica per quanto riguarda i due cosiddetti vincitori: da una parte la compattezza presunta o reale dei 5 stelle e dall’altra la coalizione vincente, quella del centro destra, palesemente molto divisa.

Questo è il risultato di una legge elettorale voluta principalmente dal PD e da Forza Italia che pensavano di poter creare una "tripolarità" quasi paritaria che consentisse loro di accordarsi e mettere all’angolo i 5 stelle.

PD e Forza Italia sono, in quest’ordine, gli sconfitti. Il PD lo è di più per l’enorme emorragia di elettori che hanno deciso di votare in grande numero soprattutto i 5 Stelle ma anche la Lega senza rifugiarsi nell’astensionismo.

Il buon senso consiglierebbe di formare un governo a tempo, sia per affrontare le questioni urgenti sul tappeto, ma principalmente per riandare al voto aggiungendo alla legge elettorale in vigore un premio di maggioranza, ma in una situazione nella quale vi sarà divisione se il premio debba riguardare il partito o la coalizione.

Nel frattempo Forza Italia si sta “rafforzando” almeno al Senato con qualche senatore disponibile a cambiare casacca esattamente come abbiamo assistito nella legislatura appena conclusa.

Intanto Silvio, vista la situazione, ha fatto una piroetta a 180 gradi aprendo, in questi ultimissimi momenti, a un’alleanza ai 5 Stelle in precedenza considerati nemici acerrimi.

Altra considerazione da tener presente è che oltre il 60% degli eletti al senato e alla Camera sono nuovi e, conoscendo i polli, è facile pensare che non molleranno facilmente l’osso.

Nel frattempo ci sarà da eleggere le cariche delle due Camera, a partire dai Presidenti e vedremo se la compattezza del centro destra regge così come la “purezza” dei 5 Stelle.

Se dobbiamo descrivere questo voto a livello nazionale, possiamo sostenere con ragione che il Popolo ha voluto punire fortemente i partiti che hanno governato in questi ultimi anni giudicando negativamente la loro azione.

Soprattutto il PD che ha più che dimezzati i voti in meno di 4 anni, ma anche Forza Italia che ha perduta il suo ruolo di maggioranza nel centro destra essendo stato abbondantemente superato dalla Lega.

Apriamo una parentesi sulla situazione politica del VCO e del Piemonte ove il PD ha preso una sonora legnata ma persevera nelle scelte a sfavore delle periferie, e che confermeranno se non peggioreranno il loro risultato elettorale. Facile fare la previsione che il PD perderà un notevole numero di sindaci e amministrazioni nelle prossime tornate elettorali nei comuni del VCO. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni nella capitale, abbiamo la certezza che il presidente Mattarella ha una bruttissima gatta da pelare.

Bernardino Gallo - 21 marzo 2018