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carlofornara

E' in corso a casa De Rodis 

in piazza mercato a Domodossola, fino al 6 Gennaio 2019, l'interessante mostra dedicata al pittore Vigezzino più famoso, il grande Carlo Fornara di cui quest'anno ricorre il cinquantenario della morte. Possiamo dire di tale evento che è una mostra commemorativa molto essenziale : sono solo dieci infatti le opere ad olio esposte al primo piano della palazzina recentemente ristrutturata nella piazza più importante del borgo della cultura Domese, più qualche bozzetto preparatorio a carboncino. Ma questa essenzialità non toglie nessun fascino all'evento il cui scopo è quello di mostrarci Fornara attraverso lo scorrere degli anni, partendo da un tenero autoritratto eseguito a diciassette anni fino al famoso "autoritratto a novant'anni" più volte esposto e catalogato. Gli anni indubbiamente scorrevano, ma lo sguardo vivo e penetrante del pittore non mutava quasi mai : se consideriamo tre delle opere esposte, "l'autoritratto a vent'anni", l'autoritratto eseguito a trent'anni dedicato al suo amico e mecenate Alberto Grubicy fino al già citato autoritratto a novant'anni è tutto pienamente confermato. Nell'autoritratto a vent'anni Carlo Fornara si ritrae a torso nudo, in una posa che ricorda molto la classicità delle antiche statue Greche e Romane. I suoi capelli sono cortissimi e il suo viso è molto fresco, anche se si avverte una certa tensione in una posa che forse non gli è molto congegnale. Gli occhi quasi bucano il quadro come a voler dire che diventerà presto famoso a costo di voler sfidare il mondo intero. Nel secondo autoritratto l'artista ha già trent'anni, il volto è molto più disteso, quasi come se abbozzasse un sorriso di compiacimento ed è incorniciato da una barbetta aristocratica che contrasta parecchio con i capelli folti e scapigliati. Il pittore è già famoso e apprezzato da molti collezionisti. Nell'ultimo dipinto, quello in cui si raffigura a novant'anni a conclusione di una assai prolifica e avventurosa carriera artistica, l'espressione del volto appare ormai rassegnata ma sempre fiera del suo essere un grande artista. la capigliatura per essere un novantenne è ancora discretamente vigorosa e poche rughe incorniciano il volto affilato sul cui mento spunta un lievissimo pizzetto a punta. Ma in settant'anni quegli occhi penetranti e svegli non sono mai cambiati, Fornara li ha dipinti fino all'ultimo con la stessa intensità di un'artista eternamente giovane nello spirito. Ed è bello, secondo me, invecchiare così. 

Amici lettori,vorrei dirvi ancora tantissime cose sul pittore Fornara ma per ora mi congedo. Lo farò in un secondo articolo, che non tarderà certo ad arrivare. Arrivederci e per chi non l'ha ancora fatto, vada a vedere la mostra, il cui ingresso fra l'altro è totalmente gratuito.

Alessandro Velli - 1 gennaio 2019